titolo : Stagnone sempre più parco divertimenti sempre meno riserva naturale regionale. (Prima Parte)
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Stagnone sempre più parco divertimenti sempre meno riserva naturale regionale. (Prima Parte)
(Guovedì 14 Marzo 2019)Scongiurata negli anni Settanta la cementificazione massiccia dello Stagnone grazie all’intervento forte di cittadini marsalesi che si costituirono in “Comitato di Salute Pubblica” per la salvaguardia della laguna ed anche dei “direttori delle scuole nazionali e
internazionali del Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana, presieduto dal prof. Zichici”;accantonato il progetto di “rifunzionalizzazione, arredamento vario e ammodernamento della S. P. 21 Trapani – Marsala” che avrebbe intaccato la storica “Via del Sale”, ubicata per alcuni tratti in Zona B della riserva maturale “Isole dello Stagnone”, oggi si torna a parlare di nuove aggressioni antropiche nell’area naturale protetta regionale che è pure compresa nella Rete Ecologica Europea Natura 2000. In Piena Zona A di riserva sembra essere stato avviato, infatti, un progetto per la realizzazione di un complesso di acquacoltura, mentre nelle Zone B di riserva, pre-riserva per la maggioranza dei cittadini male informati, sembra che si vogliano realizzare casotti o chioschi per le esigenze
dei consumatori. Ironia del caso, la nuova programmazione comunale d’interventi, cosiddetti produttivi,sembra che tragga origine da una richiesta del 2008 dell’Ass.ne Ekoclub International. Quella nota, infatti, oltre ad essere indirizzata alle Autorità competenti, è stata inviata, per conoscenza, anche ad un dei massimi conoscitori e tutori dello Stagnone, l’ex ispettore del Provveditorato agli Studi di Trapani, Elio Piazza.
Elio, nel riscontrare la nota di Ekoclub, ha colto l’occasione, come da documentazione a seguire, per chiedere la “Riqualificazione dell’ex Salina Genna” (una delle saline in cui si vorrebbe avviare l’odierno progetto di acquacoltura), del “Canalone” (antica via d’acqua per il trasporto del sale), delle due “Fredde” (vasche per la salicoltura) e, quindi, delle zone contigue, ricadenti sempre nella riserva.
Tutto ciò, come si può leggere, nelle more “dell’avvio di procedure per l’uso o l’acquisizione dell’area” da parte della Provincia che, con la “consulenza di esperti”, avrebbe dovuto dare al comprensorio la dignità di vera riserva naturale regionale. Poco o niente di quanto proposto dall’Ass.ne ambientalista e da Elio Piazza se è vero, come sembra vero, che Salinella e Punta D’Alga, contrariamente alle indicazioni di Ekoclub, sono state trasformate in una sorta di campo di olivi l’una e in una sorta di porticciolo turistico l’altra, mentre della nota di Elio Piazza sembra che si sia estrapolata solo la parte che consente ai privati di potere attingere a finanziamenti pubblici e continuare a sfruttare lo Stagnone come se non fosse riserva naturale. Danno nel danno, mentre si proponeva la “riqualificazione ambientale” del sito, l’assessore (scomodo) provinciale all’Ambiente, Girolamo Pipitone, che aveva assunto precisi impegni per rendere lo Stagnone
vera riserva naturale, veniva dimissionato.
Fine I Puntata.
Enzo Sciabica.
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