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titolo : Mazara città delle cento chiese. I riflettori sulla Cattedrale
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Mazara città delle cento chiese. I riflettori sulla Cattedrale

(Domenica 31 Marzo 2019)

Città delle cento chiese, terra di incontri e culture; città di mare e sede di uno dei vescovadi più antichi della Sicilia: siamo a Mazara del Vallo. Un a visita deve partire dalla sua casbah . nel dedalo di viuzze e vicoli s’incontra la chiesa di Santa Veneranda, restaurata tra il 1600 e il 1700. Vicini si trovano la chiesa di San Michele con
la piazza attigua, San Francesco, nata medioevale, ma oggi un bell’esempio di gotico siciliano. C’è poi Piazza della Repubblica, salotto mazarese tutto barocco, centro della città, completamente ristrutturata tra il 17° e il 18° secolo. Il Seminario dei Chierici è l’edificio sfarzoso che domina la piazza. Il monumento più importante della bella piazza è però la Cattedrale con i suoi sarcofagi ellenistici, le sculture di Domenico, Antonello e Antonino Gangini e i dipinti Giambecchina. All’interno della Basilica Cattedrale di Mazara del Vallo si potrà ammirare la Croce lignea dipinta opera realizzata da un anonimo maestro siciliano del XIII secolo, raffiguranti da un lato l’immagine del Cristo Crocifisso, dall’altro l’Agnus Dei al centro e alle estremità dei bracci, i simboli iconografici dei quattro evangelisti. Di recente la Croce è stata collocata nell’intradosso dell’arco trionfale. La visita all’interno consente di ammirare la magnificenza della Cattedrale: l’antica costruzione risale ai normanni e fu fatta costruire dal Conte Ruggero di Altavilla tra il 1085 e il 1093, che volle dedicarla al SS. Salvatore come ringraziamento della vittoria cristiana contro i musulmani e posizionarla nel luogo dove si era combattuta la battaglia, proprio di fronte il mare, come baluardo in difesa della Cristianità, proprio sull’area di una precedente moschea musulmana, la cosiddetta “Muschita Màgna”. Dell’antica struttura normanna però rimangono soltanto alcuni elementi e l’assetto attuale del duomo è invece il rifacimento barocco del 1690, effettuato a spese del Vescovo di allora, monsignor Graffeo. Tre le navate ripartite da colonne tuscaniche con archi a tutto sesto, sulla crociera e i bracci del transetto insistono cupole con rivestimento esterno in maiolica colorata. In quella centrale, di forma ellittica, si può ammirare l’affresco raffigurante il “Giudizio Universale (Gesù giustificato al cospetto delle genti)”, opera del cefaludese Rosario Spagnolo. Le superfici delle navate presentano un notevole apparato decorativo in stucco, di particolare rilievo quello della navata centrale, opera di Pietro Rando. Nella piazza della Repubblica hanno sede anche il Seminario Vescovile ed il Museo Diocesano, e via del Santissimo Salvatore, dove un tempo sorgeva l’antico Castello normanno, del quale oggi sono visibili solo i resti dell’arco. Una visita molto interessante è quella al Museo diocesano, che raccoglie un centinaio di suppellettili liturgiche, in prevalenza preziosi manufatti opere di argentieri trapanesi e palermitani; uno stupendo “Christus Patients” in alabastro del grande Marabitti; il gruppo funerario (sarcofago ed 11 statue) del Vescovo Montaperto, opera di Domenico Gangini (1485); la statua di S. Caterina proveniente da Salaparuta: le statue di S. Bartolomeo e S. Ignazio, provenienti dalle rispettive chiese ma anche paramenti sacri e pregevolissime tele.

[Fonte: Giornale di Sicilia]

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