CASA POUND: “CHIUSURA PUNTO NASCITA, LA CIECA BUROCRAZIA NON PUÒ DECRETARE LA MORTE DI UN TERRITORIO”

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SULMONA - CasaPound Italia si mobilita dopo l’ingiunzione alla chiusura del punto nascita di Sulmona arrivata dal Comitato percorso nascite del Ministero della Salute."Oggi in piazza XX settembre per ribadire a chiare lettere che il punto nascita di Sulmona non può e non deve chiudere". Così Giovanni Bartolomucci, responsabile sulmonese del movimento. “Alcuni burocrati romani – prosegue Bartolomucci - ciechi ad ogni considerazione che non sia strettamente economica, hanno decretato la chiusura del punto nascita della nostra città, incuranti del fatto che questo significa letteralmente decretare la fine della città e della valle peligna.Le particolari condizioni del nostro territorio, circondato da montagne, rendono i collegamenti con gli ospedali delle zone limitrofe lenti e difficili in particolare nei mesi invernali, dove neve e gelo sono sempre presenti. Poiché è del tutto irrealistico che una partoriente e della valle peligna si arrischi ad affrontare un viaggio così lungo e complicato una volta rotte le acque, questo significa semplicemente che chiunque desideri avere dei figli finirà per trasferirsi altrove, con il conseguente disastroso calo demografico”.

 "Siamo contenti di assistere alla mobilitazione dei politici e degli amministratori locali, spinti a scendere in campo anche dalle imminenti elezioni regionali – continua - ma non possiamo non notare come molti tra quanti oggi si mobilitano, non erano a nostro fianco quando iniziammo assieme alla cittadinanza la lotta per la difesa del punto nascita dopo la promulgazione del Decreto Balduzzi nel 2014, e di come la passata amministrazione regionale, così come le amministrazioni comunali presente e passate, non abbiano fatto nulla di concreto durante il suo mandato per potenziare il servizio, cosa che avrebbe contribuito ad allontanare lo spettro della chiusura".









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