MINORANZA COMUNE RAIANO: "NON C’E’ PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE…..O CAPIRE"

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MINORANZA COMUNE RAIANO: "NON C’E’ PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE…..O CAPIRE"

RAIANO - "Governano Raiano da otto anni e, ogni volta che si avanzano delle critiche o delle semplici osservazioni, riparlano dei mutui contratti dalle precedenti amministrazioni.Tirare in ballo i mutui quando si avanzano riflessioni e preoccupazioni in merito ai residui attivi, alle mancate riscossioni e ai costi della gestione rifiuti, a progetti inutili, è come parlare dei cavoli a merenda.
La realtà è che tentano di aprire delle cortine fumogene per mascherare una loro diretta gestione amministrativa che ha portato ad un accumulo
spaventoso di residui attivi, in gran parte mancate riscossioni, che possono creare gravi problemi finanziari nel prossimo futuro e alle nuove amministrazioni. Residui che non possono essere addebitati alle amministrazioni precedenti perché riferite agli ultimi cinque anni, periodo di non prescrizionalità, presupponendo che quelli degli anni precedenti siano stati riscossi e non eventualmente mandati in prescrizione.
E’ stata necessaria la Delibera della Sezione Regionale della Corte dei Conti n. 141 del 30 luglio 2014, con la quale venivano ravvisate “irregolarità/criticità” nel rendiconto 2012, in particolare “l’utilizzo per cassa di fondi aventi specifica destinazione per impieghi di parte corrente”, causato innanzitutto dalla mancate riscossioni, per invogliarvi ad avviare le azioni di recupero: azioni che avranno un costo maggiore e accumulato per le famiglie a causa dei costi amministrativi e delle eventuali sanzioni.
Il Gruppo di Minoranza aveva semplicemente chiesto, e chiede tuttora, un’analisi qualitativa, se non è stata già effettuata, dei residui, in particolare delle mancate riscossioni, per verificare la reale possibilità di poterle riscuotere.
Per quanto attiene la tematica relativa alla gestione rifiuti, invitiamo la maggioranza a non buttare cifre e confronti a caso e falsi, pensando che altri siano incapaci di approfondire o leggere gli atti amministrativi, come ad esempio paragonare i costi del 2009 con quelli del 2018.
Nel 2009 fu preventivato un costo di euro 362.412,00 con la previsione dell’attivazione del porta a porta nel mese di aprile,  purtroppo, come è a tutti noto, il 6 aprile si verificò il tragico evento sismico, e la nuova metodologia di raccolta si spostò alla fine del 2009. Questo spostamento portò a ridefinire i costi del servizio a 434.00,00 al netto IVA e a 467.000,00 al lordo IVA, a causa di una Sentenza della Corte Costituzionale circa l’assoggettabilità o meno dell’IVA nella tariffa. Costi analoghi a quelli del 2008 pari a 460.000,00 euro, comunque comprensivi anche dell’acquisto delle buste, per un costo oltre i 30.000,00 euro.
Nel 2010, con l’Amministrazione attuale, con il Progetto porta a porta decollato, il costo del servizio deliberato ammontava a 444.000,00 euro al netto IVA e 483.6004,00 al lordo IVA. Costi sostanzialmente rimasti immutati nel corso di questi ultimi anni, senza includere il costo dell’acquisto delle buste scaricato sulle famiglie.
Senza voler ulteriormente approfondire è sufficiente analizzare le bollette degli ultimi anni per accorgersi che dal 2010 si è verificato un aumento costante, a parte alcune eccezioni, di 20, 30, 40 o 50 euro, in termini percentuali di oltre il 16% per determinati periodi.
In ragione di tale concretezza dei fatti, abbiamo voluto solamente porre un interrogativo, una riflessione ed un  invito ad un approfondimento sul seguente quesito:
per quale ragione nei Comuni, a partire dal nostro, ove è stato adottato il sistema della raccolta porta a porta aumenta la percentuale di raccolta differenziata e contemporaneamente gli importi annuali pagati dai cittadini.
Se in discarica non scarichiamo più il 100% dei rifiuti tal quali, bensì il 30/35%, quindi con costi di trattamento più bassi per il Comune, perché non si assiste a nessuna ricaduta positiva per i cittadini che separano in casa i rifiuti, attività che prima avveniva negli impianti?
Il Gruppo di Minoranza vuole solamente approfondire per  capire se è il sistema in quanto tale del porta a porta che ha costi oggettivi più elevati, oppure se ci sono altri problemi di natura impiantistica o di costo del COGESA che, per anni, ha goduto di proroghe per l’affidamento del servizio.
Noi siamo a fianco del COGESA perché è una realtà imprenditoriale locale di proprietà pubblica, cioè dei Comuni che ne sono Soci, ma non possiamo ignorare che ogni volta che un Comune ricorre alla gara per l’affidamento del servizio i costi scendono e scendono anche le tariffe a carico dei cittadini, come l’ultimo esempio di Prezza dimostra.
Vogliamo ragionare su questi aspetti o vogliamo mettere la testa sotto la sabbia, come sembra preferiscono fare i nostri amministratori?
Uno stimolo, questo, rivolto anche per la cittadinanza e alle forze politiche locali a partecipare alla discussione.

I Consiglieri di Minoranza
      Innocenzo Arquilla
    Giannenrico Zepponi
    Antonio Di Berardino



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