titolo : “DOMANI A SULMONA UN NO GRANITICO ALL’HUB DEL GAS”
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“DOMANI A SULMONA UN NO GRANITICO ALL’HUB DEL GAS”
SULMONA - "A parere del manager Massimo Montecchiari, direttore realizzazione dei progetti di investimenti di Snam Rete Gas, la Centrale di compressione che lo Stato intende costruire a Sulmona 'migliorerebbe la qualità dell'aria'. Di fronte a un'affermazione del genere, non si può che rimanere esterrefatti, sgomenti e increduli". E' significativa la replica che il Consigliere regionale di Sinistra Italiana Leandro Bracco ha reso nota dopo le dichiarazioni dell'ingegnere Montecchiari secondo il quale l'infrastruttura tanto contestata soprattutto dall'intera Valle Peligna porterebbe benefici in termini di salubrità dell'ambiente."A poche ore dall'inizio, nel capoluogo peligno, di una manifestazione che si preannuncia imponente – afferma Bracco – non si può che rimanere interdetti di fronte a frasi le cui fondamenta scientifiche sono assai discutibili. Da circa un decennio migliaia di cittadini stanno combattendo, carte alla mano, per evitare che a Sulmona vengano concretizzate opere altamente impattanti come la Centrale di compressione del gas e il metanodotto che collegherà la splendida cittadina peligna a Foligno. Questa moltitudine di persone ha contezza dei documenti, consapevolezza degli studi tecnici effettuati e ne ha vagliato molteplici aspetti e dunque non è affatto sprovveduta". "Proprio sulla questione della qualità dell'aria – sottolinea il Consigliere – è intervenuta l'Associazione Medici Cattolici che ha chiaramente parlato di possibili danni alla salute causati proprio dalla Centrale di compressione. Nel particolato fine e ultra fine e cioè in tutte quelle sostanze sospese in aria (PM 10, PM 2.5 e PM 0.1) è stata individuata la maggiore minaccia". "Le rassicurazioni di SNAM – rileva Bracco – non paiono dunque convincenti tanto più se si considera che le mappe concernenti la ricaduta degli inquinanti e contenute nello studio di impatto ambientale sono state redatte ben dieci anni fa. A parere di diversi tecnici inoltre queste stesse mappe non approfondiscono neppure la questione del PM secondario ossia di quelle famigerate sostanze prodotte non direttamente dalla Centrale ma che prendono vita in atmosfera per via di reazioni chimiche". "A questo va aggiunto – sottolinea il Consigliere SI – che nel nostro Paese, secondo un rapporto presentato in Senato dalla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, ogni anno sono circa 91mila le morti premature causate da inquinamento atmosferico. 249 al giorno. 10 ogni ora. Questi numeri, al tempo stesso terrificanti ed emblematici, hanno un proprio significato oppure secondo alcuni manager di Stato sono solamente carta straccia?". "Peraltro neppure tre mesi fa – ricorda Bracco – il ministro Galletti, insieme ad altri colleghi europei, è stato convocato per fornire chiarimenti circa il superamento dei limiti di inquinamento atmosferico concordati a livello comunitario. Così invece che attuare politiche finalizzate al miglioramento della qualità dell'aria vengono autorizzati progetti che hanno rilevantissime ricadute ambientali". "Parole di estrema apprensione – evidenzia Bracco – sono giunte anche dalla Chiesa. Cristallina, infatti, è stata la posizione assunta da Monsignor Michele Fusco, vescovo della diocesi Sulmona-Valva, che ha invitato a ragionare circa il futuro della Valle Peligna e della sua popolazione 'individuando percorsi che non mortificano e non mettono a rischio l'equilibrio naturale e sociale della terra'". "Bisognerebbe fare tesoro – rimarca il Consigliere regionale – delle parole contenute nell'enciclica pastorale redatta da Papa Francesco e intitolata 'Laudato sì'. Il documento trabocca di termini densi di significato che in questi giorni di mobilitazione contro il progetto di trasformazione dell'Italia in hub del gas non possono che essere patrimonio condiviso. Un patrimonio appannaggio non solo dei credenti ma anche a beneficio di coloro i quali, da agnostici o atei, hanno ugualmente a cuore la difesa della propria terra. 'La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare'. Le parole di Jorge Bergoglio – conclude Leandro Bracco – devono domani tramutarsi a Sulmona in una partecipazione popolare oltre ogni previsione".
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