titolo : A Trapani la nave Aquarius con 537 migranti: uno si tuffa in acqua per non essere rimpatriato
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A Trapani la nave Aquarius con 537 migranti: uno si tuffa in acqua per non essere rimpatriato
(Lunedì 23 Aprile 2018)Si è buttato in mare mentre la nave stava entrando in porto per il terrore di essere rimpatriato ancora una volta. Samir, tunisino di diciotto anni e sei mesi, quando è stato recuperato e portato a terra batteva i denti per la paura e per il freddo. Il viaggio verso l'Italia lo ha intrapreso due volte e per due volte è stato rimandato a casa.
Questa volta voleva farcela. Insieme a lui c'è chi, prima di arrivare, si era già messo in viaggio diverse volte, ma poco dopo avere lasciato Tripoli era stato riportato dalle autorità libiche nel luogo da cui era partito e di fatto riconsegnato ai trafficanti.
Ci sono anche 144 minori, di cui 124 non accompagnati, 48 donne sole, di cui quattro in gravidanza, e qualche nucleo familiare. Uomini, donne, bambini, in tutto 537 migranti di varie nazionalità sono sbarcati stamani dalla nave Aquarius approdata, poco dopo le 8,30, al molo Ronciglio del porto di Trapani. In sette distinte operazioni, la nave noleggiata da Sos Mediterranee e gestita in parteniship con Medici senza frontiere, ha salvato, a largo della Libia in acque internazionali, 46 tunisini, 184 eritrei, 45 nigeriani, 62 maliani.
Centocinquanta sono ritenuti in condizione di salute "vulnerabile". I primi a toccare terra sono state una mamma con la sua bambina: con la piccola solo una sacca sulle spalle, un orsacchiotto tra le mani e una mascherina di quelle di carnevale, ma di carta, sulla fronte. Poi un giovane che non si reggeva neppure in piedi. Sono le immagini simbolo di un imponente sbarco che ha impegnato le associazioni Humanitas Trapani onlus, Angeli del soccorso e l'Aeop, coordinate nelle operazioni di prima accoglienza dal dipartimento regionale della protezione civile di Trapani.
I giovani migranti sono scesi uno dopo l'altro pronunciando "grazie", in italiano, ai volontari che hanno dato loro scarpe, acqua e prima colazione. Poi sono seguite le donne, con bambine e bambini piccolissimi, e le famiglie. Lo sbarco si protrarrà per tutta la mattina. Ad attenderli c'è un pullman che li porterà, adesso, all'Hotspot di Milo, all'ingresso di Trapani.
Intanto sono 83 i migranti soccorsi e 11 i corpi senza vita rinvenuti in mare, al largo di Sabratha, dalle forze navali libiche. E' quanto si legge in una nota diffusa dalle stesse forze navali libiche affiliate dal governo di consenso nazionale, spiegando che i cadaveri sono stati recuperati a cinque miglia nautiche al largo della costa di Sabratha, nella Libia nordoccidentale. I migranti soccorsi, che viaggiavano su un gommone, sono di diverse nazionalità africane. Sono stati trasferiti nel distretto di Zawiya in un centro contro l'immigrazione illegale.
[Fonte: repubblica.it - MARIA EMANUELA INGOGLIA]
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