titolo : LE "FAKE NEWS" SCIENTIFICHE ALLA MOSTRA LET'S SCIENCE
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LE "FAKE NEWS" SCIENTIFICHE ALLA MOSTRA LET'S SCIENCE
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Milano - E' in corso dal 10 al 21 gennaio 2018, presso la Galleria San Fedele di Milano (Via Hoepli 3/b, Milano), la mostra Let’s Science!, organizzata dalla Fondazione IBSA. Oltre alla esposizione di fumetti del progetto I Ragazzi di Pasteur, nella stessa location si svolgono anche workshop che coinvolgono adulti e studenti sull’educazione scientifica e sulle possibili risposte al fenomeno delle fake news, soprattutto in ambito scientifico.
Oltre 200 persone hanno già visitato la mostra e partecipato agli eventi organizzati. “I visitatori hanno apprezzato sin dal giorno dell’opening la possibilità, grazie ai fumetti esposti, di fare un percorso attraverso verità scientifiche e fake news, in un contesto che ha saputo valorizzare la creatività dei ragazzi che hanno preso parte al progetto”, ha commentato Silvia Misiti, Direttrice della Fondazione IBSA.
Di grande interesse anche i contenuti emersi dai workshop organizzati nell’ambito della mostra. Il primo evento dedicato alle scuole (in replica venerdì 19 gennaio 2018 alle ore 10) ha permesso di approfondire, insieme al giornalista scientifico Gianluca Dotti e a ScuolaZoo, anche le conseguenze sulla reputazione online di chi condivide le bufale, rivelando al tempo stesso alcuni piccoli trucchi per smascherarle.
Questi i temi maggiormente affrontati:
- La condivisione di contenuti su qualunque social rimane per sempre.
- Se si sostiene con un like una bufala, si contribuisce a diffondere una notizia falsa, compromettendo la propria reputazione.
- Il numero delle condivisioni e dei like, non è un parametro affidabile per valutare l'attendibilità di una notizia.
- I contenuti fortemente emozionali molto spesso sono falsi. Un'informazione scientifica deve essere equilibrata in tutti i suoi aspetti, emotivi e razionali.
- Controllare la URL della pagina. Le bufale sono spesso condivise da siti sconosciuti o con nomi che volutamente ricordano testate famose.
- La scienza non è un sistema di verità assolute: ci possono essere temi controversi, soprattutto nella “scienza di frontiera”. Se ci si imbatte in affermazioni troppo perentorie e poco documentate, è probabile che siano poco attendibili.
Il secondo momento di incontro si è svolto nella serata di sabato 13/1 e ha visto salire sul palco Silvia Bencivelli, giornalista scientifica, conduttrice tv ed esperta di bufale, che ha moderato un vivace dibattito tra esperti per indagare i nuovi linguaggi e le nuove forme dell’educazione scientifica. Protagonisti di questo confronto Pier Paolo Di Fiore, ordinario di Patologia generale all’Università di Milano, e Luca Raffaelli, giornalista, sceneggiatore ed esperto di fumetti.
Dunque la lotta alle fake news si compone di due elementi essenziali, divulgazione scientifica e linguaggi creativi, come ad esempio il fumetto.
Luca Raffaelli ha raccontato quali sono le caratteristiche che deve avere un fumetto per essere un efficace strumento divulgativo: una storia che sia corretta dal punto di vista dei contenuti ma allo stesso tempo avvincente, che si sviluppa attraverso il racconto di personaggi che le animano. Non si tratta semplicemente di inserire immagini con delle didascalie, ma di dar vita ad un racconto equilibrato dove il disegno aggiunge qualcosa in più al testo e viceversa. Immagini e testo devono insomma a loro volta dialogare tra loro.
Il Professor Di Fiore ha ricordato come gli scienziati dovrebbero andare nelle scuole e raccontare la scienza per appassionare i ragazzi grazie a narrazioni in grado di trasmettere argomenti complessi in maniera semplice. Proprio come la Fondazione vuole fare attraverso i volumi della collana I Ragazzi di Pasteur, dove le cellule staminali vengono rappresentate come eleganti ballerine chiamate le “signore potenti”. Inoltre Di Fiore ha voluto infrangere un luogo comune. Il Professore ha infatti sottolineato che il primo compito della ricerca scientifica non è quello di scoprire cose utili, ma rendere l’uomo più degno, insomma di nobilitarlo.
Cosa ci riserva il futuro? “In Italia la consapevolezza scientifica è molto bassa, inoltre l’uso di internet e dei social è in esponenziale aumento. Per questo la Fondazione IBSA ha voluto lanciare, grazie a Let’s Science!, un appello a colmare il bisogno di una alfabetizzazione digitale delle giovani generazioni che possa rispondere efficacemente alle bufale scientifiche e alla loro crescente pericolosità”, spiega Silvia Misiti. “L’uso di tecnologie sempre più sofisticate, come il voice and face morphing e l’Intelligenza Artificiale, sono innovazioni utili e di grande aiuto, ma contro il cui uso inappropriato dobbiamo iniziare ad essere maggiormente consapevoli, a cominciare dai ragazzi”.
IBSA Foundation for scientific research: la Fondazione nasce nel 2013 dalla casa farmaceutica IBSA, azienda particolarmente attenta alla ricerca e al suo sostegno, con l’intento prevalente di diventare un punto di riferimento per la promozione e la divulgazione della scienza attraverso contatti costanti con il mondo accademico, le istituzioni, gli ospedali e i semplici cittadini e con iniziative volte a sensibilizzare l’importanza di affrontare in maniera contemporanea i concetti di salute, qualità della vita e benessere della persona. In questa prospettiva rientra anche la creazione di IBSA Foundation for children la cui principale finalità è il sostegno alla maternità e alla genitorialità in senso più ampio, ed infatti ha creato e gestisce il Nido Primi Passi, situato nei pressi della sede di IBSA, a Lugano.
IBSA Foundation for scientific research in virtù del suo ruolo attivo nella formazione scientifica, eroga ogni anno 5 borse di studio a giovani ricercatori e 10 borse di studio a sostegno di studenti che si iscrivono alla nuova facoltà di medicina dell’Università della Svizzera Italiana (USI).
Per informazioni: http://ift.tt/2EQT0hO (Omniapress-17.01.2018)
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