titolo : PD PRATOLA: SI AVVII UNA SERIA FASE DI RIFLESSIONE SUL FUTURO DELLE NOSTRE MONTAGNE E DELLE AREE PROTETTE
Link : PD PRATOLA: SI AVVII UNA SERIA FASE DI RIFLESSIONE SUL FUTURO DELLE NOSTRE MONTAGNE E DELLE AREE PROTETTE
PD PRATOLA: SI AVVII UNA SERIA FASE DI RIFLESSIONE SUL FUTURO DELLE NOSTRE MONTAGNE E DELLE AREE PROTETTE
PRATOLA - "Dopo aver deciso, con spirito di unità, di tacere durante le fasi più tragiche della catastrofe che ha colpito le nostre montagne, a ridosso della convocazione di un tavolo per discutere di rimboschimento, voluto dal Presidente D'Alfonso, è giunto il momento doveroso di dire la nostra sulla faccenda.Vogliamo essere utili ed avviare qualche riflessione.Partiamo dall'ultimo fatto, che ha caratterizzato la vicenda: dopo che per una settimana l'emergenza sembrava sotto controllo e dei piccoli focolai venivano prontamente spenti da elicotteri e canadair, sabato 9 settembre, smobilitati uomini e mezzi, l'incendio ha ricominciato a divampare in maniera violenta. Solo la pioggia ha interrotto il martirio della nostra montagna.Che l’unica soluzione sia stata la natura che ci è venuta in soccorso, è inconcepibile. Che venga smobilitato tutto l’apparato che doveva fronteggiare l’incendio, quando questo in realtà non era ancora spento, è inaccettabile. Tutto ciò è la prova che il sistema di gestione di questi disastri ambientali è quantomeno approssimativo. In più, oltre ad un approccio non risolutivo del problema, si è palesato purtroppo un inutile spreco di risorse.
Ripensando ai primi giorni dell'incendio invece, più di tre settimane fa ormai, riteniamo che non ci si sia resi conto in tempo della potenziale gravità dell'accaduto e che gli interventi, divenuti massicci troppo tardi, siano stati intempestivi. Inoltre la realtà dei fatti, ci riconsegna una regione ed uno stato con troppi pochi mezzi a disposizione ed un groviglio di sigle che non hanno funzionato.
Poi ci è parso che, nei momenti più critici, forse sarebbe stato opportuno intensificare il controllo del territorio, per evitare l’attivazione di nuovi inneschi. Infatti, c’è quasi unanimità nel ritenere che gli incendi della Valle Peligna, siano frutto di uno sfrontato atto criminale.
Per questo richiediamo con forza, soluzioni che garantiscano prevenzione, sia nel caso di eventi dolosi, che nel caso di episodi colposi; chiediamo misure che garantiscano la tutela del territorio, in termini sia di preservazione delle ricchezze naturalistiche, che di disposizioni in materia di sicurezza dei centri abitati; reclamiamo investimenti per garantire maggiore capacità di intervento, in tali circostanze; suggeriamo maggiore preparazione e coordinamento sin dalle fasi iniziali delle emergenze.
E, infine, ci dichiariamo contrari alla deroga al limite di 5 anni, imposto dalla legge, per l'avvio delle opere di rimboschimento in caso di incendi boschivi. Il fine della legge è proprio quello di non avviare il meccanismo di incendio-rimboschimento, che è quello voluto da lucratori e uomini di malaffare. Non siamo tecnici o esperti, perciò solo nel caso in cui ci venisse dimostrato inconfutabilmente, che in seguito a provati rischi idrogeologici, solo la ripiantumazione potrebbe scongiurarli, potremmo accettare l'ipotesi della deroga.
Inoltre, cogliamo l’occasione per sollecitare l'amministrazione comunale a verificare la tenuta delle opere effettuate in montagna, durante la fase più critica, quali le due tagliafuoco, perché non si verifichi che da simboli di estremo sforzo e di ultima speranza contro le fiamme, si trasformino in ulteriori fonti di problemi.
Ci auguriamo infine, oltre alla più che ovvia giustizia, per chi ha provocato tutto ciò, che il disastro che ci ha colpiti, diventi l'occasione per avviare una seria riflessione sul futuro dell'unica vera ricchezza di molte zone dell'Abruzzo interno: le bellezze naturali e paesaggistiche ed il patrimonio floristico e faunistico. Pensiamo sia il caso di decidere quale debba essere il vero significato della definizione di area protetta, propria dei parchi, nazionali o regionali che siano. Se bisogna interpretarla in modo massimalista o se sia il caso di studiare normative e provvedimenti che regolino in maniera virtuosa, il rapporto tra uomo e natura; se creare occasioni di sviluppo, o meno. Auspichiamo in tal senso, che di tavoli ce ne siano e ce ne siano tanti; che coinvolgano esperti, politici e amministratori, ma anche la popolazione, che con il volontariato, è stata l'unica cosa bella di questa storia, grazie all'amore dimostrato per la propria terra e alla capacità di annullare le differenze nelle situazioni che lo richiedono. Ma che non siano tavoli con soluzioni affrettate, preconfezionate e potenzialmente pericolose. La montagna è un'opportunità per le popolazioni che la vivono; se ne tenga conto, con l'auspicio che anche il rimboschimento non diventi un'occasione di arricchimento, di chi non ne ha bisogno".
Il Circolo PD di Pratola Peligna
Così l'articolo PD PRATOLA: SI AVVII UNA SERIA FASE DI RIFLESSIONE SUL FUTURO DELLE NOSTRE MONTAGNE E DELLE AREE PROTETTE
vale a dire tutti gli articoli PD PRATOLA: SI AVVII UNA SERIA FASE DI RIFLESSIONE SUL FUTURO DELLE NOSTRE MONTAGNE E DELLE AREE PROTETTE Questa volta, si spera in grado di fornire benefici a tutti voi. Va bene, si vede in un altro post articolo.
Ora stai leggendo l'articolo PD PRATOLA: SI AVVII UNA SERIA FASE DI RIFLESSIONE SUL FUTURO DELLE NOSTRE MONTAGNE E DELLE AREE PROTETTE l'indirizzo del link https://voiceoggy.blogspot.com/2017/09/pd-pratola-si-avvii-una-seria-fase-di.html
0 Response to "PD PRATOLA: SI AVVII UNA SERIA FASE DI RIFLESSIONE SUL FUTURO DELLE NOSTRE MONTAGNE E DELLE AREE PROTETTE"
Posta un commento