VIAGGIO NEL MONDO DELL'ACQUA ABRUZZESE/2: "LA VALLE PELIGNA TRA POCHE LUCI E DIVERSE OMBRE"

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VIAGGIO NEL MONDO DELL'ACQUA ABRUZZESE/2: "LA VALLE PELIGNA TRA POCHE LUCI E DIVERSE OMBRE"


SAGITTARIO IN STATO "SCARSO" A VALLE, CORSI D'ACQUA MORFOLOGICAMENTE ALTERATI, INQUINAMENTO DA AMMONIO E TETRACLOROETILENE NELLE FALDE CON IL 38% DEI PUNTI DI MONITORAGGIO FUORI STANDARD. 
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SULMONA - Continua il "viaggio" del Forum H2O tra i dati dell'ARTA sullo stato delle acque in Abruzzo. Dopo la prima tappa sulla costa sul Fiume Vibrata, questa volta si punta l'interno e in particolare la Valle Peligna, questa volta "accompagnati" dal Collettivo Altrementi attivo in questo territorio.Ricordiamo che recentemente, grazie alla pressione del Forum, la Regione Abruzzo ha finalmente pubblicato i dati relativi ai monitoraggio delle acque del sestennio 2010-2015.
Un periodo che si è concluso con la classificazione 2015 dei corpi idrici superficiali e sotterranei della regione, visto che l'Unione Europea con la Direttiva 60/2000/CE aveva chiesto a tutti gli stati membri di raggiungere lo stato "buono" di tutti i corpi idrici entro, appunto, la fine del 2015. Sono passati 15 anni e oggi si possono tirare le somme.

I corpi idrici superficiali, fiumi e laghi, possono essere classificati in 5 categorie di qualità: "elevato", "buono", "sufficiente", "scarso" e "cattivo".

I corpi idrici sotterranei possono essere classificati in due classi: "buono" e "non buono"

Secondo i dati dell'Agenzia relativi al sestennio 2010-2015 anche questa parte del territorio abruzzese non sfugge a diffusi episodi di inquinamento e criticità sia per le acque sotterranee che per quelle superficiali.

Se si parla di falde acquifere, il corpo idrico sotterraneo della Piana Peligna è classificato ufficialmente in classe "non buono" a causa del 38% dei punti monitorati con superamenti dei limiti di legge.

Tra questi spiccano, anche per i valori emersi nel 2015, ultimo anno di monitoraggio effettuato, il punto Ansape a Raiano, con il pericoloso Tetracloroetilene, un solvente clorurato (due volte la Concentrazione Soglia di Contaminazione) e i punti AGIP di Roccacasale e Strade e Asfalti di Raiano dove sono stati registrati valori molto elevati del parametro Ione Ammonio.

A fare da contraltare i corpi idrici sotterranei delle montagne circostanti, da quello del Marsicano a quello del Porrara, che fortunatamente sono ancora in stato "buono". Diverso è il caso di quello del Morrone, che risente della contaminazione dei famigerati pozzi S. Angelo a valle di Bussi che per ragioni idrogeologiche sono assegnati a questo corpo idrico (area 5b nella mappa ARTA allegata). I punti di campionamento nella zona peligna a monte non hanno però riscontrato criticità (area 5b).

Per quanto riguarda i fiumi, il Gizio è classificato in stato "buono" (quindi corrispondente agli obiettivi di qualità previsti dall'Unione Europea) nel primo punto di monitoraggio a Pettorano sul Gizio, dove però è risultato solo "sufficiente" per il parametro "caratteristiche morfologiche", tanto da farlo rientrare tra i corpi idrici altamente modificati ai sensi del DM. 156/13.

Il secondo punto di monitoraggio sul Gizio a Sulmona mostra un peggioramento di classe di qualità, passando alla categoria "sufficiente", quindi non corrispondente agli obiettivi comunitari.

Parlando dell'area del Sagittario, il Tasso a Scanno è classificato in categoria "buono" così come il primo punto di monitoraggio del Fiume Sagittario ad Anversa degli Abruzzi.

Invece a preoccupare fortemente è lo stato di questo corso d'acqua monitorato a Popoli, dove addirittura è in classe "scarso", la penultima della scala di classificazione. Inoltre questo tratto è risultato solo "sufficiente" per caratteristiche morfologiche, tanto da farlo rientrare tra i corpi idrici altamente modificati ai sensi del DM . 156/13. L'Arta evidenzia forti escursioni di portata, fenomeno noto come "hydropeaking", da tempo contestato dal Forum H2O in Abruzzo, a causa della presenza a monte di centrali idroelettriche. Tali fluttuazioni repentine connesse ai rilasci delle dighe creano grossi problemi a tutti gli organismi fluviali, sia animali che vegetali.

Anche l'Aterno preoccupa, visto che il tratto che attraversa la valle peligna è in stato di qualità "sufficiente", fuori dagli obiettivi comunitari.

Infine evidenziamo che il lago di Scanno è stato classificato in categoria "sufficiente".

Questi dati confermano che le aree interne non sono immuni dalle problematiche relative alla corretta gestione e alla salvaguardia della qualità dell'acqua e degli ambienti fluviali. Purtroppo sono ancora troppo timide le azioni di risanamento, imprigionate nelle cosiddette "sperimentazioni" introdotte dalla Regione per regolare i rilasci nel comparto idroelettrico, veri e propri espedienti che servono solo a ritardare i provvedimenti che sarebbero necessari per ridare dignità ai nostri fiumi. Questi escamotage ricordano tanto la caccia "sperimentale" a scopi scientifici alle balene da parte del Giappone che poi serve a rifornire i ristoranti...

Di tutte queste problematiche e delle proposte per cercare di risolverle si parlerà domani Sabato 24 giugno alle ore 18 a Sulmona presso la Comunità Montana Peligna nell'incontro "Le emergenze dell'acqua in Abruzzo, dal Gran Sasso alla Valle Peligna".

Si allegano:

-la mappa ARTA sulla classificazione dei fiumi;

-la mappa ARTA sulla classificazione dei corpi idrici sotterranei (punti rossi: casi di superamento dei limiti);

-scheda ARTA (estratto studio) acque sotterranee Piana Peligna

-il banner dell'evento di domani.

FORUM ABRUZZESE DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA

COLLETTIVO ALTREMENTI VALLE PELIGNA







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